In una settimana, da quando è partita la raccolta di firme, gli addetti del settore della riabilitazione che denunciano le condizioni della macroarea sono raddoppiati. Sono 397, infatti, le firme di animatrici sociali, educatori, fisioterapisti, impiegati, infermieri logopedisti, neuropsicomotricisti, operatori socio sanitari, piscologhe, terapisti occupazionali che hanno aderito, con il sostegno della FP CGIL, al manifesto di denuncia circa “l’impossibilità di esercitare compiutamente la propria professione a causa delle condizioni in cui versa l’intera area riabilitativa”.
I professionisti, impegnati a qualsiasi titolo nel Servizio Sanitario Regionale, puntano il dito contro la Regione Campania, la quale, si legge nel documento, “si barcamena tra contraddizioni e muta complicità”.
Si tratta di una vera e propria denuncia contro le “linee guida che la Regione Campania enuncia soltanto senza essere in grado di farle rispettare”, contro “il disinteresse per i bisogni riabilitativi dei pazienti” e contro “la proliferazione di contratti pirata e finte partite iva”.
In difesa del diritto alla salute, chiedono, insieme alla FP CGIL, che la Regione Campania convochi immediatamente sindacati, ordini professionali ed associazioni di pazienti e familiari: insomma gli stati generali della riabilitazione per fare il punto su una situazione che rischia di diventare esplosiva ed alla quale i professionisti della riabilitazione intendono dare il proprio contributo per la risoluzione dei problemi senza tacere più sulle enormi carenze del servizio in Campania.
Sul tema, nelle ultime ore, si cominciano a registrare anche esposti da parte di cittadini, fruitori del servizio o parenti degli stessi, in riferimento a incredibili carenze nelle strutture private che chiamano direttamente in causa le Asl competenti per territorio.