Dopo settimane di attesa e di annunci mediatici si è svolta oggi pomeriggio, in videoconferenza, la riunione tra la Regione e le OO.SS. confederali e di categoria in merito al riconoscimento straordinario di una premialità da corrispondere ai lavoratori del S.S.R. impegnati nella emergenza epidemica da Sars-CoV-2.
E’ stata una riunione interlocutoria nel corso della quale la Regione ha riferito che sta cercando tra le pieghe del bilancio regionale eventuali Risorse Aggiuntive Regionali da ripartire tra i lavoratori impegnati nella emergenza Covid-19 secondo una suddivisione in due fasce in rapporto al livello di esposizione al rischio di contagio.
Una proposta inaccettabile e non condivisibile, perché non riconosce in modo adeguato ed uniforme tutti i professionisti che lavorano nei Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri della Regione, perché non riconosce analoghe premialità ai lavoratori convenzionati, ai lavoratori dei servizi territoriali, ai lavoratori impegnati nei servizi di supporto ed ai lavoratori della sanità privata acccreditata ospedaliera i quali, senza rinnovo del contratto da 13 anni, partecipano all’emergenza sia perché fanno parte della rete dell’emergenza sia a seguito di un accordo sottoscritto tra Regione, Aiop ed alcune aziende associate ARIS per i quali oneri aggiuntivi la Regione stessa ha trovato valido il riferimento all’art. 3 del D.L. n. 18 del 2020.
Oltretutto, la Regione intende utilizzare, in maniera illegittima, gli stanziamenti previsti dall’art.1 comma 1 del D.L. n°18 del 17 marzo 2020 che incrementa per il solo personale dipendente, del comparto e della dirigenza, il fondo per il lavoro straordinario e i fondi del disagio.
La FP CGIL Campania chiede un riconoscimento da corrispondere ai lavoratori, indipendentemente dalla qualifica professionale e dal contratto di lavoro, per lo stress da lavoro correlato ed per il rischio biologico ai quali sono sottoposti, differenziato in 3 fasce, per meglio cogliere il diverso livello di esposizione al rischio di contagio.
Un riconoscimento corrisposto come indennità Covid-19, attribuita per intero a chi ha prestato la propria attività in relazione alla effettiva presenza in turni di lavoro, tra i quali includere anche le giornate di “quarantena” domiciliare per contagio.
La FP CGIL chiede alla Regione di concretizzare le dichiarazioni rese dal Presidente De Luca e di individuare Risorse Aggiuntive vere, oltre a quelle stanziate dal Governo, consapevole che gli attuali istituti previsti dai C.C.N.L. che regolano il salario accessorio, come la rivalutazione di alcune indennità contrattuali e la maggiorazione del lavoro straordinario previsto dal D.L. n.18, non risultano adeguati alle esigenze eccezionali del momento pandemico.
La FP CGIL chiede alla Regione di non consentire l’ennesima distinzione tra lavoratori del Servizio Sanitario Regionale: dipendenti pubblici, personale convenzionato, dipendenti delle aziende private, dei centri di riabilitazione, delle Rsa, lavoratori precari, in collaborazione e in somministrazione sono tutti stati sottoposti allo stesso rischio ed hanno tutti mostrato la stessa grande disponibilità, professionalità ed abnegazione.
Se esiste un dovere morale, come dichiarato dal Presidente della Regione, esiste per tutti i lavoratori del Servizio Sanitario Regionale.