La denuncia arriva dalla FP CGIL, UIL FPL e CSA, per voce dei loro segreteri metropolitani Luciano Nazzaro, Annibale De Bisogno e Vittorio D’Albero.
“Anche oggi- spiegano i rappresentanti sindacali in una nota- si sono verificati seri problemi di ordine pubblico legati all’accesso di una utenza straordinariamente numerosa e preoccupata dal pericolo di vedersi sospesa o peggio cancellata una misura di welfare per loro essenziale”.
Nei giorni scorsi le Organizzazioni Sindacali avevano già espresso il timore per i rischi alla sicurezza personale ricadenti sulle lavoratrici e sui lavoratori, presi letteralmente d’assalto da migliaia di beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI).
“Occorre intervenire-si legge ancora nella nota- prima che la descritta emergenza sociale, i problemi di ordine pubblico e di sicurezza dei lavoratori, i casi di minacce e violenze, sfocino in episodi dalla portata ben più gravi. Ci vediamo quindi costretti a proclamare lo stato di agitazione del personale ai sensi della L. 146/90”.
FP CGIL, UIL FPL e CSA chiedono di far slittare al 31 dicembre 2024 il termine per la sottoscrizione dei Patti di attivazione. Questa misura,infatti, consentirebbe di gestire l’utenza in maniera programmata, evitando flussi incontrollati.
“Nelle more- conclude la nota-al fine di garantire una condizione di lavoro in piena sicurezza, al momento fortemente compromessa, si chiede di porre in essere da subito un’organizzazione del lavoro che intensifichi il ricorso al lavoro agile, aumentando la gestione dell’utenza in modalità telematica.
In ragione della gravità della situazione, di un perdurante ed inaccettabile contesto che non garantisce minimamente la sicurezza degli operatori, e non avendo ricevuto alcun riscontro alle pregresse segnalazioni e richieste già prodotte, le scriventi Organizzazioni Sindacali proclamano lo stato di agitazione del personale dei Centri per l’impiego della Campania e richiedono l’attivazione della procedura di raffreddamento del conflitto prevista dalla Legge n. 146/90. Si preannuncia che, in assenza di risposte tempestive ed adeguate a garantire il ripristino di un normale contesto di lavoro, le scriventi Organizzazioni Sindacali procederanno a mettere in campo le più incisive forme di mobilitazione”.