“La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delegazione sindacale che partecipa al procedimento negoziale per la definizione del contratto 2019-2021 per il personale della carriera dirigenziale penitenziaria rappresenta un importante risultato che premia il nostro impegno nel settore”. Questo il commento della Fp Cgil, che aggiunge: “Incessante è stato il nostro impegno per ottenere il primo contratto di lavoro per una categoria, quella del personale della carriera dirigenziale penitenziaria, che, con enormi sacrifici, grande professionalità e scarsi riconoscimenti, ha lavorato costantemente per garantire il mandato che la Costituzione attribuisce al sistema dell’esecuzione penale e attendeva da 14 anni un momento del genere”.
Un risultato, quindi, prosegue la Fp Cgil, “che abbiamo cercato con forza, ultimo il nostro appello al Ministro Bonafede in una lettera del 23 giugno scorso dopo i contatti con il Ministero della Pa e dell’Economia e delle Finanze, e che vogliamo condividere con molti dirigenti che, soprattutto nell’ultimo periodo, si sono iscritti al nostro sindacato e hanno sostenuto la nostra battaglia per vedere riconosciuto un diritto normativamente acquisito nel 2006, ma mai reso esigibile”.
Si tratta, infine, aggiunge il sindacato, “di una risposta concreta da parte del Governo, dopo i cambi ai vertici del Dap e i drammatici momenti di forte isolamento subiti e superati brillantemente dai dirigenti dell’amministrazione penitenziaria e della giustizia minorile e di comunità durante l’emergenza epidemiologica, che riteniamo un primo passo per il riconoscimento del grande impegno profuso negli anni da questi dirigenti e per una reale valorizzazione della loro professionalità. Si tratta, infatti, di circa 300 unità che gestiscono circa 45.000 dipendenti, tra personale di Polizia Penitenziaria e delle Funzioni Centrali, e oltre 100.000 utenti, tra detenuti e affidati. Ora ci aspettiamo l’atto di indirizzo del Governo e la convocazione per l’apertura del tavolo di confronto per la definizione di questo primo contratto di lavoro”, conclude la Fp Cgil.